Il pompelmo è un agrume che ha numerose proprietà benefiche: è ricco di vitamina C, acido citrico, pectine, sali minerali come calcio, cloro, ferro, fosforo, magnesio, potassio, rame e sodio, che gli conferiscono, fra le altre, proprietà digestive, diuretiche e depurative.

Infatti, specialmente con l’arrivo della bella stagione che invoglia a depurarsi e rimettersi in forma, aumenta notevolmente il suo consumo, specialmente sotto forma di rinfrescanti succhi e spremute.

Quello che non tutti sanno, però, è che l’assunzione di pompelmo (sia intero sia in succo ma anche in confettura) può interferire con molti farmaci, aumentando in maniera significativa la biodisponibilità del principio attivo presente nel farmaco, creando un effetto di sovradosaggio che può dar luogo ad effetti indesiderati.

Tale interazione si verifica non solo se si assumono contestualmente ma anche a distanza: un singolo bicchiere di succo di pompelmo causa l’inibizione dell’enzima intestinale per oltre 24 ore, per cui per essere certi cdi non incorrere in effetti indesiderati bisognerebbe far trascorrere almeno 72 ore fra l’assunzione del pompelmo e quella del medicinale.

Questa rischiosa interazione è stata scoperta nel 1989 e, da allora, l’elenco delle famiglie di farmaci che interagiscono con il pompelmo è in continuo aumento. 

Attualmente i farmaci dall’interazione accertata con il pompelmo sono circa 80, fra cui:

    • antiaritimici (come amiodarone, propafenone, carvedilolo, chinidina) la cui interazione può causare aritmia cardiaca;

    • antibiotici (come la claritromicina) la cui interazione può causare un aumento della tossicità;

    • antistaminici (come la terfenadina) la cui interazione può causare aritmia cardiaca;

    • ansiolitici (come diazepam, midazolam, triazolam e buspirenone) la cui interazione può causare un aumento dell'effetto del farmaco;

    • calcioantagonisti (come amlodipina, felodipina, nifedipina, nimodipina, diltiazem, verapamil) la cui interazione può causare tachicardia e pressione bassa;

    • corticosteroidi (come il prednisone e altri steroidi come etinilestradiolo e progesterone) la cui interazione può causare un aumento degli effetti del farmaco;

    • statine (come atorvastatina, lovastatina, simvastatina) la cui interazione può causare mal di testa e problemi muscolari anche gravi;

    • antivirali anti-HIV (come il saquinavir) la cui interazione può causare aumento della tossicità;

    • immunosoppressori (come la ciclosporina e il tacrolimus) la cui interazione può causare un aumento dell’effetto e un’insufficienza del fegato e dei reni;

    • neurologici come carbamazepina (fenitoina e clomipramina) la cui interazione può causare sonnolenza, problemi di coordinazione dei movimenti, nausea, difficoltà respiratoria;

    • chemioterapici (come la vinblastina) la cui interazione può causare un aumento della tossicità;

    • anoressizzanti (come la sibutramina antiobesità) la cui interazione può causare un aumento della tossicità;

    • farmaci anticoagulanti; 

    • farmaci anti-impotenza;

    • metadone.

Dato che il pompelmo interagisce con gli enzimi responsabili della metabolizzazione di circa il 60% dei farmaci soggetti a processi di ossidazione, è facilmente ipotizzabile che l’elenco dei farmaci che interagiscono con il pompelmo continuerà ad allungarsi. 

Per questo motivo è importante che tutti coloro che assumono farmaci non mangino il pompelmo né bevano il suo succo, specialmente chi sta assumendo farmaci dall’interazione dimostrata con il pompelmo.

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